Dopo la vicenda dell'insegnante che aveva rimosso il crocifisso da un'aula dell'istituto in cui insegnava, ritorna la querelle sull'esposizione del crocifisso nei luoghi pubblici italiani. Stavolta sarebbe stato Papa Francesco ad esprimersi sull'opportunità o meno di mantenere il simbolo della religione cristiana nelle scuole, nelle aule di tribunale e negli ospedali. A dire del pontefice il crocifisso nelle scuole non rispetterebbe le altre religioni. Non si tratterrebbe di violenza contro i principi del cattolicesimo, ma si bisognerebbe sancire se sia corretto nei confronti di altri culti dato che l'Italia e un paese multietnico.
In particolare, come si legge in post su Facebook di informazione.it (da non confondere con il noto aggregatore di notizie dal Web) e corredato da una foto con in calce logo del portale Tzetze: «Ultim'ora PAPA BERGOGLIO, NO AI CROCIFISSI NELLE SCUOLE. "Nelle scuole, nelle aule di tribunale, negli ospedali troviamo spesso esposto il nostro crocifisso, personalmente non ritengo si tratti di rispetto od aggressione ai principi della religione cattolica o delle sue strutture, ma si tratta di stabilire se sia corretto nei confronti delle altre religioni visto che ormai siamo in un paese multietnico».
Il Vaticano si era già espresso a tal proposito nel 2009 per voce di padre Federico Lombardi, dopo che una sentenza della Corte europea vietava l'esposizione del crocifisso nelle aule scolastiche. Come riporta il Corriere della Sera, "(...) Il Crocifisso è stato sempre un segno di offerta di amore di Dio e di unione e accoglienza per tutta l'umanità. Dispiace che venga considerato come un segno di divisione, di esclusione o di limitazione della libertà (...) La religione dà un contributo prezioso per la formazione e la crescita morale delle persone (...)". La Chiesa aveva fatto poi ricorso, accolto l'anno successivo. In realtà la frase non è mai stata pronunciata dal Papa Bergoglio.
Nel documento ufficiale diffuso dalla Santa Sede datato 31 gennaio 2015, il pontefice ha rivolto un messaggio ai dirigenti della Coldiretti in occasione del 70° anniversario della fondazione. Inoltre, facendo una ricerca sul sito di Tzetze non risulta alcuna notizia e dunque il logo è posticcio. Tzetze invece ha pubblicato il 31 gennaio la lettera inviata da Papa Francesco al neo eletto presidente della Repubblica. Anche durante la preghiera mariana dell'Angelus di domenica scorsa, il Papa non ha fatto alcun cenno all'argomento. Ha piuttosto annunciato, come si legge sul sito di fai.informazine.it, la visita pastorale a Sarajevo prevista il 6 giugno prossimo.
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