Il governo Renzi avrebbe approvato una nuova tassa per tutti i proprietari di SIM card, nonostante il rifiuto del Movimento 5 Stelle. Il nuovo balzello rientrerebbe nel piano governativo di diminuire i debiti della Pubblica amministrazione. La tassa avrebbe effetto a partire dal 1° Novembre prossimo e verrebbe prelevata dai gestori di telefonia dal traffico disponibile per le schede ricaricabili o dal canone mensile per i piani abbonamento. Le compagnie telefoniche dovranno a loro volta versare la tassa all'Erario ogni 16 del mese. Sarebbero esentate dal pagamento, tra l'altro, gli invalidi civili.
Come si legge su Gazzetta della sera che riporta integralmente un post di Fisco24Ore: «Con il DDL 109/2015 è stata approvata la nuova tassa per tutti i possessori di sim card dal governo Renzi, applicata nonostante l'opposizione del Movimento 5 Stelle. La tassa di possesso sulle schede sim è una tassa di importo mensile fisso, pari a 3,50 euro per i privati e 7 euro per titolari di partita Iva (deducibile all'80%). La tassa rientra nel piano del governo di ridurre i debiti della pubblica amministrazione".
"La tassa avrà effetto a partire dal 1 Novembre 2015 e verrà decurtata dalle compagnie telefoniche direttamente dal credito residuo o dai piani di abbonamento, che a loro volta dovranno versare il credito all'erario ogni 16 del mese. Entusiasta, il ministro dello sviluppo economico Federica Guidi, ha affermato:" Questa tassa fortemente discussa è la prova dell'impegno del governo a pagare i debiti della pubblica amministrazione, anzi non comprendo le inutili critiche da parte dell'opposizione (...)».
Il D.L. 21 maggio 2015, n. 65, convertito in legge, con modificazioni, reca disposizioni urgenti in materia di pensioni, ammortizzatori sociali e garanzie TFR. Dunque non si parla assolutamente di telefonia mobile. La tassa di concessione governativa (TCG) è dovuta per legge ma soltanto per gli abbonamenti e non va pagata da coloro che hanno una carta prepagata. Il pagamento della TGC, effettuato al Ministero delle Finanze, non è frazionabile su base mensile. Il 1° ottobre scorso, l'onorevole Paolo Romano di M5S, aveva chiesto l'abolizione della tassa, ma il suo emendamento non è passato.
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