Bufala, Putin: immigrato rispetti regole più di altri o va a casa a calci


Il Presidente Russo Vladimir Putin avrebbe chiarito, ancora una volta, quale sarebbe la sua posizione riguardo all'immigrazione. Secondo quanto dichiarato da Putin, gli immigrati dovrebbero rispettare le norme ancora di più rispetto ai nativi, ciò in segno di gratitudine nei confronti dello Stato che li ospita. Per rafforzare la sua presunta asserzione, il Presidente della Federazione Russa avrebbe sottolineato che i migranti che delinquono verrebbero letteralmente "cacciati a calci", posizione che  starebbe diventando condivisibile anche dagli altri Paesi Europei, finora tolleranti.

Come si legge su Fatti dal web, Actiionweb, Lo stronzo abusivo, Degrado, Wike vegan, Gazzetta della sera: «Il Presidente Russo Vladimir Putin ha dimostrato per l’ennesima volta qual è la sua posizione nei confronti degli immigrati: secondo lui infatti chi è ospite di una Nazione, dovrebbe rispettare le regole più degli altri proprio in segno di riconoscenza nei confronti dello Stato ospitante.»


«Proprio per rafforzare questa tesi, ha specificato che chi arriva nel suo Paese e delinque viene cacciato "a calci", ovvero non con le buone, proprio per ricordargli che non è più accetto nella sua terra. Un'opinione che con il passare del tempo sta diventando condivisibile anche dagli Europei che fino a pochi anni fa sono invece sempre stati molto tolleranti e a favore dell'immigrazione "selvaggia".»

Se si effettua una ricerca su Sputnik Italia o La Stampa non si trova alcuna dichiarazione del genere. Come riporta Swiss Info, nel 2015 la Russia ha messo in guardia sulla politica estera sbagliata dell'Europa, così che la crisi europea dei migranti non è una novità. A margine dell'Eastern Economic Forum (EEF), Putin ha detto che sarebbero emersi gravi problemi "soprattutto nelle regioni del mondo musulmano, Medio Oriente e Nord Africa". Secondo il presidente russo, il difetto principale della politica estera occidentale è l'imposizione di proprie norme nel mondo, senza tener conto delle peculiarità storiche, religiose, nazionali e culturali di particolari regioni.


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