Non è una bufala ma un errore della Zecca: 1 centesimo vale 6600 €


Un conio con valore facciale da 1 centesimo di euro ma con il diametro e l'immagine al dritto della moneta da 2 centesimi, la Mole antonelliana di Torino, anziché l'immagine di Castel del Monte in Puglia che dovrebbe essere su tutte le monetine da 1 centesimo. Questo "errore" d'immagine ha fatto alzare a ben 2.500 euro il valore della moneta nelle aste che si occupano di collezionismo. Non è una bufala, ma uno sbaglio della Zecca di Stato

La sagoma della Mole Antonelliana di Torino, è stata battuta all'asta nel corso della vendita numismatica della casa d'aste Bolaffi. L'errore del conio è stato aggiudicato oggi a 6.600 euro (diritti inclusi) a un collezionista italiano. "E' un risultato che supera le nostre aspettative", ha dichiarato Giulio Filippo Bolaffi, ad del Gruppo torinese. Nel 2002 l'azienda torinese aveva annunciato l'acquisizione di sei esemplari dell'errore di conio rinvenuti in alcuni minikit distribuiti da banche e uffici postali nel periodo propedeutico all'introduzione dell'euro. 



La notizia aveva scatenato un caso mediatico e acceso l'interesse dei collezionisti. Subito dopo però le monete erano state sequestrate dalla Guardia di Finanza per indagini.  Ma dopo anni di contenzioso con il Museo della Zecca dell'Istituto poligrafico della Zecca di Stato che ne rivendicava il possesso, l'azienda torinese ha potuto disporre legittimamente dei cent anomali a tutti gli effetti, tra le più rare monete in euro ora sul mercato, e ha annunciato la vendita all'asta di un esemplare il 23 maggio con una base di partenza di 2.500 euro. 

La sentenza del Tribunale di Roma (1278/13) del 23 gennaio scorso ha decretato che l'azienda Bolaffi detiene il legittimo possesso e la possibilità di commercializzare le monete con facciale da 1 centesimi coniate dall'Italia per errore. Gli esperti stimano un centinaio di monete in circolazione: gli effetti della sentenza hanno effetto traslativo su tutti gli esemplari esistenti. Adesso vale la pena dare un'occhiatina a tutti i centesimi che si hanno in tasca: se hanno la cifra 1 da una parte e la Mole antonelliana dall'altra è un bel colpo.

Bufala: marito geloso massacra di botte una donna 28enne a Verona


Una notizia nella quale viene raccontata la presunta aggressione di un marito nei confronti della propria moglie sta facendo il giro tra decine di migliaia di utenti Facebook. Dopo le ultime tragiche notizie di cronaca che hanno coinvolto donne picchiate da compagni, nei post corredati da una foto vengono spiegate le cause che avrebbero spinto un uomo "geloso" a "massacrare di botte" una donna di origine veronese. Il testo (con errori ortografici inclusi e copi/incollato da alcune pagine) recita:

"Una donna di 28 anni a verona, vede il marito baciare un'altra donna. 
Lei lo aspetta a casa gli prepara la cena e apre il discorzo e si incazza, a lui non piace il tono della moglio e la massacra di botte, la prende a pungni schiaffi e calci.
La donna si salva x miracolo perchè i vicini sento no le grida e chiamano la polizia e il marito viene arrestato..
ORA CHIEDO A CHIUNQUE ABBIA UN BRICIOLO DI UNAMITA' DI FAR GIRARE QUESTA NOTIZIA PER FAR CAPIRE A TUTTI GLI UOMINI CHE PICCHIANO LE DONNE, CHE SONO DELLE VERE MERDEEEEE"


Facendo una ricerca non si trova alcun fatto di cronaca recente. Come riporta Il Gazzettino una donna in provincia di Verona è stata strangolata dal marito a marzo 2012 ed un'altra donna veronese a dicembre 2011 è stata presa a martellate dal convivente, come scrive Il Corriere del Veneto. In realtà, come scrive Giornalettismo che riporta la notizia da Welt, la foto si riferisce ad una ragazza tedesca di 22 anni che il 20 gennaio scorso ha "chiamato la polizia perché 'molestata' dal suo ragazzo e che poi si è beccata un paio di pugni proprio dagli agenti". I due poliziotti hanno presentato denuncia per difesa personale, mentre la donna - come scrive Bild - ha subito un'operazione a causa del naso rotto.

Bufala: rossetti provocano cancro e più rischio se aumenta il piombo


Continua a girare su Facebook da alcuni mesi un post allarmante dove si avvisano gli utenti che alcuni rossetti cosmetici contengono piombo e maggiore è la presenza in essi e più il rischio per le donne di contrarre il cancro. Gli utenti vengono anche invitati ad effettuare una prova per verificare la bontà di ciò che viene spiegato nel post corredato da foto e che ha ottenuto finora quasi 59.000 condivisioni. In particolare si legge testualmente:

Bufala: donne vendono falso profumo, poi derubano con cloroformio


In queste ore è tornato "prepotentemente" a girare un post allarmante su Facebook corredato da foto, secondo il quale una donna che si reca ad un centro commerciale potrebbe essere avvicinata da due donne che, con l'escamotage di provare un campione di profumo, farebbero inalare del cloroformio al fine di "anestetizzare" le malcapitate e poterle così derubare. Per suffragare la notizia, si dice che la segnalazione sarebbe giunta a quasi tutti i supermercati italiani (qualcuno cita anche il Carrefour di Torino). In particolare si legge nei post: