Una gazzella dei Carabinieri che viene presa a mazzate e distrutta da alcuni cittadini extracomunitari. E' quanto mostrerebbe un video che da qualche giorno sta facendo il giro delle bacheche di Facebook e YouTube. L'episodio, secondo quanto riporta il Corriere del Mattino, sembrerebbe essere accaduto a Roma. Il video è stato postato precedentemente sul social in blu dalla pagina Amo il mio Carabiniere, corredato dalla seguente didascalia: "Vedere questo video mi fa male al cuore.....come si permette certa gente che viene in italia a trattare così i nostri cc!!!!!!!!!! e la gente che filma che non fa nulla".
E' evidente che si tratta d'un set cinematografico, in quanto sulla sinistra si intravedono il microfonista che regge un microfono ambientale, un'assistente che tiene un pannello riflettente per riprese esterne, ed infine l'operatore di ripresa inginocchiato con una videocamera a spalla. Tra l'altro è possibile notare che l'Alfa 156 ripresa nel video monta i cerchi in lega di un'Alfa 147 GTA prima serie, a differenza della dotazione di serie delle autovetture dell'Arma dei Carabinieri. Inoltre sulla stessa auto è assente la scritta bianca "carabinieri" colore bianco retroriflettente sul cofano posteriore. Qualcuno commenta: "Ci andrei piano a postare queste immagini...lo spirito di emulazione è dilagante", "Che esempio di legalità si dà ai migranti che si lamentano con un video del genere?".
Fotogrammi tratti dal video (www.youtube.com) |
Auto in dotazione ai Cc (foto: www.adnkronos.com) |
In realtà si tratta del video amatoriale, ripreso verosimilmente con un telefonino, del backstage di una scena del film che hanno girato in Calabria sulla violenta "rivolta di Rosarno", avvenuta nella Piana di Gioia Tauro tra il 7 e il 9 gennaio 2010. In particolare, come si legge su Filmmakermagazine, si tratta del lungometraggio dal titolo "Mediterranea", diretto dal regista Jonas Carpignano e che si basa sul corto della durata di circa 20 minuti intitolato "A' Chjana", quest'ultimo vincitore del premio "Miglior Cortometraggio" alla 68° Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia. Un Chjana trascorre la maggior parte del suo tempo nel mezzo di quella prima notte tumultuosa, illustrando il bilancio di una coppia di giovani uomini di colore.
Il film di Carpignano scandisce delicatamente, ma con grande dettaglio ed empatia, la vita delle minoranze in un paese, a suo dire, che mostra ancora tensioni xenofobe. Mentre si concentra principalmente sulla regia, Carpignano spera ancora molto di contribuire alle varie comunità che ha promosso nella sua giovane carriera. "Farò tutto il necessario per aiutare le persone a realizzare i loro film. Adoro lavorare sugli insiemi, adoro l'elemento comunitario. Mi sento come se avessi un sacco di amici in un posto, puoi far accadere qualsiasi cosa, sai cosa intendo? Se a tutti importa davvero, se non è solo un lavoro o un altro progetto, l'impossibile può accadere. Sono davvero impegnato a questa idea nel cinema", ha dichiarato Carpignano.
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