Lo scorso 17 agosto scorso è sbarcata al Porto di Catania la nave norvegese con a bordo i 312 superstiti soccorsi nell'ambito dell'operazione Frontex e le salme dei 49 migranti morti all'interno della stiva di un'imbarcazione al largo della Libia. Sono immigrati provenienti da Marocco, Ghana, Libia, Sudan, Egitto, Bangladesh, Niger, Ciad, Pakistan, India, Mali e Congo. Il Comune di Catania ha proclamato una giornata di lutto cittadino in memoria delle 49 vittime. Proprio lo stesso giorno a Catania un giovane quindicenne sarebbe stato massacrato di botte e arso vivo perché di religione cristiana.
Come si legge su Senzacensura.eu: "Catania, un ragazzino di 15 anni viene massacrato e poi bruciato vivo perché appartenente alla religione cristiana (...) Il gruppo degli immigrati stava pedinando il giovane da almeno 1 ora fin quando non si è scatenata la furia omicida a causa del crocifisso che il giovane teneva al collo (...) La notizia è stata trasmessa dall'agenzia Fides - organo di informazione delle Ponteficie opere missionarie - venerdì 14 Agosto, quando il ragazzo fu ricoverato in ospedale con circa il 70% del corpo in fiamme (...) I pakistani sono stati condotti in caserma ma furono rilasciati per mancato permesso di soggiorno (...)"
Se si effettua una ricerca avanzata sul sito dell'agenzia Fides non si trova alcun articolo. La notizia è falsa ed è stata costruita prendendo spunto da un fatto accaduto in Pakistan e riportato da Fides il 13 aprile scorso. Come ha appreso l'agenzia, l'episodio è avvenuto venerdì 10 aprile, quando dei giovani musulmani hanno incontrato un 14enne cristiano. Gli aggressori hanno picchiato il giovane pakistano, lo hanno cosparso di benzina e dato fuoco. È del novembre 2014 la notizia di una coppia cristiana bruciata viva a Lahore, in Pakistan, da un gruppo di musulmani perché accusata di blasfemia.
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