Bufala: Cagliari, dimettere i pazienti italiani per far posto ai migranti


Il Direttore sanitario dei presidi ospedalieri di Cagliari avrebbe dato ordine di dimettere i pazienti ricoverati per liberare i posti letto e accogliere i migranti sbarcati la scorsa settimana al porto del capoluogo sardo. Nel "documento ufficiale ma riservato" si fa riferimento allo sbarco di martedì 13 dicembre, quando a bordo della Nave Diciotti della Guardia Costiera sono arrivati 854 migranti e sei cadaveri. I profughi erano stati soccorsi nel corso delle 7 operazioni coordinate dalla Centrale Operativa di Roma a largo delle coste libiche, che ha portato al salvataggio complessivo di  1.164 persone.

Come si legge su AdnKronosIl Giornale, Libero QuotidianoLa Voce del Trentino, Il Populista, Riscatto nazionaleNotix onlineNews24tg, Webnews24Catena umana e Tg24notizie, che riportano un articolo pubblicato da un deputato di Unidos«"Ecco la circolare shock del direttore dei Presidi Ospedalieri di Cagliari. "Il documento è ufficiale ma riservato: oggetto, bloccare ricoveri programmati e dimissione pazienti dimissibili - in previsione dello sbarco dei migranti previsto per la giornata di oggi, si invitano le SS.LL. a voler provvedere a bloccare i ricoveri programmati e a dimettere i pazienti dimissibili, al fine di poter affrontare l'eventuale emergenza. Firmato il direttore medico dei presidi ospedalieri"».


In realtà, è lo stesso assessore regionale alla sanità a smentire categoricamente la notizia. Come si legge sul sito istituzionale della Regione Sardegna: "(...) Forse qualcuno non sa che è una regola generale che, quando avvengono dei fatti eccezionali per numero di persone coinvolte o per la gravità delle condizioni cliniche (che potenzialmente potrebbero portare ad un aumentato numero di ricoveri), si attiva un piano che prevede che siano prontamente dimessi i pazienti per i quali il medico che li ha in cura  - e solo lui - ha già stabilito la dimissibilità. Nessuna dimissione, quindi, per pazienti che richiedono altre cure, come qualcuno in malafede afferma (...)".

Il ricovero programmato, come si legge sul sito dell'Usl Umbria2, "è un ricovero per patologie che non rivestono carattere d'urgenza". Ma il deputato replica su Casteddu Online: "(..) L'accusa è chiara: avrei divulgato un documento interno alle strutture sanitarie dove si prescrive il blocco dei ricoveri programmati e le dimissioni dei 'pazienti dimissibili' per l'imminente arrivo di migranti. Non ho niente di cui sorprendermi. Del resto da un soggetto come l'assessore alla sanità della giunta Pigliaru non ci si poteva certo attendere un'esternazione intelligente (...) Quel che più sorprende non è la sua inutile, sciocca e persino cretina difesa ma la stoltezza di qualche modesto accolito che la divulga affermando che quella notizia fosse una bufala (...)".

Il documento presenta delle analogie con quello diffuso il 6 giugno scorso da un altro deputato Unidos attraverso una foto su Facebook e rilanciato da La nozione, Repubblica24Newsitalys e Gazzetta della sera in occasione dello sbarco di 400 migranti a Porto Torres. Nella circolare riportata da Imola oggi, si chiedeva di "accelerare le procedure di dimissione dei pazienti, per quanto possibile" per far posto ai possibili migranti bisognosi di cure. La smentita in quell'occasione arrivò direttamente dall'assessorato della Sanità e il commissario della Aou di Sassari che, come si legge su Regioni.it, a differenza di quanto affermato ciò significava "velocizzare procedure già avviate e non dimettere chi non è nelle condizioni di tornare a casa".


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