Bufala, lavoro a tempo indeterminato: Gentiloni annuncia abolizione


Il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, avrebbe annunciato l'abolizione dei contratti di lavoro a tempo indeterminato. Dopo il decreto legge che ha abolito la disciplina dei buoni lavoro (voucher) in tutti i settori, l'esecutivo starebbe pensando all'eliminazione di tutte le forme contrattuali senza scadenza. In un'intervista esclusiva, il premier Gentiloni avrebbe definito i contratti a tempo indeterminato come un "concetto superato" e la decisione di cancellarli concederebbe al datore di lavoro la libertà di licenziare in qualsiasi momento e senza giusta causa come avverrebbe per i contratti di lavoro a termine.

Come si legge su Libero Giornale: «È un fiume in piena il Premier Paolo Gentiloni Silveri nell'intervista esclusiva rilasciataci poco fa e in edicola domattina. Gentiloni, alla richiesta di un commento sull'abolizione dei voucher, tuona: "Era giusto abolirli, la maggior parte dei datori di lavoro li utilizzava per sfruttare i dipendenti e pagarli una miseria. Così i lavoratori guadagneranno ancora meno e non verseranno nemmeno un contributo. Sono contento di aver evitato la strada del referendum e aver preso questa decisione"».

«Il premier sottolinea come quella dei voucher non sia l'unica abolizione in programma: "I contratti a tempo indeterminato sono un concetto superato. Ormai solo i vecchi ne hanno uno, mentre i giovani che sono stati assunti con questa formula possono essere mandati a casa in qualsiasi momento senza giustificazione. E' giusto abolire anche quelli e concedere al datore di lavoro la libertà di fare un po’ quello che gli pare. Non trovate?". "Beh, io non ho manco quello a tempo determinato se per questo" rispondo io. Gentiloni (...)»


Se si effettua una ricerca su AskaNews o AGI non si trova alcuna dichiarazione del genere. Il premier Gentiloni, al termine del Consiglio dei Ministri che si è svolto il 17 marzo scorso, ha comunicato alla stampa la decisione di abolire i voucher. Come si legge su AdnKronos, la soppressione dei tre articoli, 48, 49 e 50, del Jobs Act del 2015, partirà operativamente dal 1° gennaio 2018 per consentire l'esaurimento dei buoni lavori già acquistati. Il decreto legge contiene anche le nuove norme sugli appalti per il reinserimento del principio di solidarietà tra committente e appaltatore, in modo da far decadere anche il secondo quesito referendario che era stato proposto dalla Cgil.

"L'italia non aveva certo bisogno nei prossimi mesi di una campagna elettorale su temi come questi". Questo il commento del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni al termine del Cdm. "Questa decisione è coerente con l'orientamento maturato nelle ultime settimane anche in Parlamento", ha aggiunto il premier parlando del rischio di "dividere strumentalmente" il Paese e di un "errore e un danno per l'Italia" in caso di campagna referendaria. Per il presidente del Consiglio, i voucher erano diventati "uno strumento gradualmente deteriorato che aveva gradualmente modificato le intenzioni iniziali per le quali era stato introdotto. Era una risposta sbagliata a una esigenza giusta".


Nessun commento:

Posta un commento