Cani e la bufala del microchip per rubarli nella casa dei loro padroni


Quello delle festività natalizie è un periodo di intenso "lavoro" per i topi di appartamento, che approfittano proprio dell'assenza degli inquilini per agire in maniera indisturbata e fare razzia in casa dei malcapitati, anche degli animali posseduti. Infatti, secondo un nuovo metodo che sarebbe stato escogitato dai ladri, mediante il microchip per gli animali - al momento il miglior sistema esistente di identificazione - alcuni sconosciuti chiederebbero di controllare l'animale per rilevare il codice identificativo e dal numero risalire al proprietario e di conseguenza all'abitazione dove si trova il cane.

La legge 281 del 1991 ha imposto l'identificazione obbligatoria di tutti i cani, al fine di eliminare o ridurre il randagismo ed il grave problema dei cani abbandonati. E secondo quanto si legge in un post su Facebook: "attenzione a tutti proprietari di cani. nuova inventiva dei ladri...girano con un lettore di microchip chiedendoti di controllare il cane e rilevano il numero e dal numero il proprietario e per ultimo dove abiti sapendo già che li c'è un cane...fatte girare grazie". Il contenuto pubblicato dal profilo in questione ha ottenuto 8.241 condivisioni a partire dal 20 dicembre scorso.




In realtà, il lettore di microchip (QUI la fonte della foto) fornisce solo un codice identificativo di 15 cifre con il quale l'animale è stato registrato nell'anagrafe canina. Sebbene la consultazione della banca dati è libera, come si legge sul sito del Ministero della Salute, è possibile "risalire all'anagrafe di provenienza del cane e trovare numeri utili e sportelli a cui rivolgersi per rintracciare il proprietario" ma, spiega il sito della Regione Liguria, "nel rispetto della tutela della privacy del cittadino". Dunque dal solo codice di identificazione non è possibile risalire direttamente alle informazioni del proprietario. 

A proposito di furti nelle abitazioni, la Polizia ha intensificato i controlli nelle città e nelle periferie per prevenire e reprimere il fenomeno, "avvalendosi di tutte le risorse disponibili sul territorio, per garantire l'ordine e la sicurezza pubblica", si legge in una nota della Polizia di Stato. Per coloro che durante le festività si allontanano dalla  loro abitazione, la polizia suggerisce "alcuni accorgimenti messi a punto dall'esperienza maturata durante gli interventi". All'Aquila ad esempio, secondo gli ultimi dati, aumentano i furti in abitazione ma allo stesso modo cresce anche l'attività di prevenzione della Questura.




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