Matteo Salvini e la bufala dei partigiani meridionali che non esistono


Ieri, nelle piazze italiane si è celebrato il settantesimo anniversario della "Festa della Liberazione", per ricordare la vittoria della Resistenza e la fine dell'occupazione nazi-fascista. E se alcuni hanno partecipato alle manifestazioni altri hanno polemizzato o se ne sono dissociati. Il caso più eclatante è quello di Matteo Salvini che ha deciso di "passare la giornata del 25 aprile con i suoi figli". Secondo il segretario federale della Lega Nord, le celebrazioni per il 25 aprile "sono una vera ipocrisia". "La resistenza - ha osservato il leader del Carroccio - non fu solo rossa ma anche bianca, liberale e democratica".

E secondo quanto riporta il blog La Voce a 5 Stelle, «Al sud non esistono partigiani... E' evidente che al Meridione, allora come oggi, non avevano le palle di combattere. Sono da sempre dei vigliacchi». In realtà, Matteo Salvini non ha MAI pronunciato questa frase. Il blog si autodefinisce "satirico", quindi gli articoli pubblicati "possono essere totalmente o parzialmente inventati", come per  il caso della presunta veggente fermata per spaccio e truffa. Salvini - come riporta AdnKronos - guarda oltre, al 24 maggio, proponendo ai veneti di tornare sul Piave, «dove centinaia di migliaia di italiani sono morti perché "non passasse lo straniero"». 


In ogni caso, come riporta il Comune di Napoli, «anche il Mezzogiorno d'Italia - contrariamente a quanto tramanda un falso luogo comune - prese parte attivamente alla Liberazione dal nazifascismo». Una ricerca commissionata dall'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia ha messo in «evidenza i contributi dei combattenti meridionali alla Resistenza». Tornando alle celebrazioni per la Liberazione, come riporta ANSA, «grida, insulti e qualche spintone, a Milano, durante il corteo del 25 aprile, al passaggio della Brigata ebraica. La polizia ha contenuto i manifestanti, gruppi filo-Palestina e antisionisti, impedendo il contatto».



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