Bufala: "compilate il censimento ma non mettete tutto ciò che vi chiedono"


Una nuova bufala sta facendo il giro su Facebook e avviserebbe d'un presunto pericolo per la privacy delle persone che compileranno tutte le voci del questionario sul Censimento generale della popolazione e delle abitazioni 2011. Secondo il messaggio il Censimento servirebbe all'Istat solo "a vedere quanto è cresciuta la popolazione". Inoltre, per protesta si consiglia di scrivere solo il numero dei familiari, in modo da non essere delle "pecore". Il post recita testualmente:

"ATTENZIONE: COMPILATE IL CENSIMENTO MA NON METTETE TUTTO CIO' CHE VI CHIEDONO SCRIVETE SOLO QUANTI SIETE IN FAMIGLIA E BASTA... POI SCRIVETECI PER GLI ALTRI DATI MI AVVALGO DEL DIRITTO ALLA PRIVACY.......NON DEVONO SAPERE I CAVOLI VOSTRI.. IL CENSIMENTO SERVE SOLO PER VEDERE QUANTO E' CRESCIUTA LA POPOLAZIONE ..E BASTA... LE ALTRE COSE SONO FATTI VOSTRI PERSONALI E NESSUNO HA IL DIRITTO DI METTERCI IL NASO...........D'ALTRONDE LA PRIVACY L'HANNO INVENTATA LORO..USIAMOLA ANCHE NOI ......CONDIVIDETE TUTTI!!!! PASSATE PAROLA FACCIAMO IN MODO PER UNA VOLTA DI FARGLI CAPIRE CHE CI POSSIAMO RIBELLARE ... E QUESTO E' UNO DEI MEZZI!!! NON FACCIAMO SEMPRE LE PECORE.."

Ricordiamo che l'obbligo di risposta per il Censimento è sancito dall'art.7 del d.lgs n. 322/1989. Tutti coloro che non rispondono alle domande o alterano la verità incorreranno in una sanzione che varia da 206 a 2.065 euro. Tuttavia, come previsto dalla normativa vigente, il cittadino potrà decidere se rispondere o meno ad alcuni quesiti riguardanti i cosiddetti “dati sensibili” contenuti nella sezione del questionario “Difficoltà nelle attività della vita quotidiana”. In questo caso la bufala rischia di trasformarsi in un danno economico.

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