Bufala: marò tornano a casa, finalmente liberi in viaggio verso Italia


La vicenda dei marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, accusati di aver ucciso il 15 febbraio 2012 due pescatori indiani, scambiati per pirati, quando i due militari erano di stanza sulla nave Enrica Lexie, sarebbe giunta all'epilogo. I due fucilieri di Marina, in stato di custodia nello stato del Kerala, sarebbero stati rilasciati e sarebbero già in viaggio verso l'Italia. La presunta operazione denominata "Lib-1-2015", che sarebbe stata avviata nel 2014 dal ministero della Difesa per liberare i due militari reclusi in India, si sarebbe conclusa nella giornata del 15 dicembre 2015 con la loro liberazione incondizionata.

Come si legge su Il Giomale e Adessofuoridaicoglioni: «E' ufficiale, dopo anni di reclusione in un posto ostile come l'India, i Marò sono stati rilasciati ed è stato permesso loro di tornare in Italia, essi sono infatti già in viaggio e dovrebbero raggiungere l'Italia tra pochi giorni. L'operazione è stata chiamata "Lib-1-2015", avviata nel 2014 dal ministero della difesa per liberare i due Italiani reclusi in India, si è conclusa oggi con l'effettiva liberazione di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. L’operazione Lib-1-2015, prevedeva la liberazione dei Marò attraverso due piani (...)».


«(...), il piano A (...) è stato un piano diplomatico, (...) il Piano B (...) invece può essere definito il piano d'azione teorico effettivo (...) riguardava infatti la liberazione forzata degli italiani (....) protagonista del piano B è stato Putin, e l'alleanza Italia-Russia (...) Putin aveva già minacciato precedentemente l'India di una sua azione se non avessero liberato immediatamente i due Italiani (...) con una collaborazione delle forze militari Italiane, e gli agenti speciali Russi (...) sono riusciti infatti (....) a liberare i due Marò (....) dovrebbero arrivare in Italia prima di Natale»..

In realtà, non vi è stata alcuna minaccia da parte di Putin all'India. Massimiliano Latorre continua a rimanere in Italia dopo l'attacco ischemico del 31 agosto 2014, mentre Salvatore Girone resta ancora trattenuto in India. Come si legge nel comunicato della Farnesina, datato 12/12/2015, l'Italia ha chiesto al Tribunale Arbitrale presso la Corte Permanente dell'Aja di "autorizzare il fuciliere Girone a tornare in Italia e a restarvi durante tutta la procedura arbitrale tra le Parti. La richiesta di misure provvisorie si inserisce nel quadro dell'arbitrato internazionale avviato dal Governo italiano lo scorso 26 giugno".


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