Tra le foto delle devastazioni a Roma, una in particolare ha fatto gridare al complotto. Un uomo con giaccone e occhiali da sole appoggiato ad un muro mentre a pochi passi da lui un gruppo di giovani sfascia la vetrina di una banca. In un'altra foto, lo stesso uomo è vicino a dei poliziotti. L’interrogativo ha impegnato il popolo del web e le ipotesi si sono sprecate. La spiegazione è arrivata da Fabio Di Chio, il diretto interessato, giornalista de Il Tempo che, in un’intervista al suo quotidiano, ha raccontato i suoi movimenti vicino alla banca.
Con hoax si definiscono gli avvisi il cui scopo è ingannare il pubblico, presentando come reale ciò che è falso o artefatto.
Bufala: genitore picchia figlio perchè non diceva forza Napoli
Una incredibile notizia sta facendo il giro di Facebook e del Web, corredata dalla foto di un bimbo col viso deturpato. La notizia bufala informerebbe gli utenti d'un presunto grave atto di violenza da parte d'un padre in preda ai fumi dell'alcol, nei confronti del figlioletto di pochi anni e sotto gli occhi divertiti dei passanti. E tutto solo perchè il figlio non voleva dire 'Forza Napoli'. Il messaggio recita testualmente:
"Napoli - Nel quartiere Sanità oggi si e' sfiorata l'ennesima tragedia,quando Gennaro Di Pasquale sotto evidente effetto dell'alcol ha massacrato il figlio sotto gli occhi divertiti dei passanti,all'arresto l'uomo dichiara 'mio figlio non vuole dire Forza Napoli'"
Ovviamente, effettuando una ricerca sul Web non si trova alcuna notizia del genere. Il testo è semplicemente inventato e la foto in realtà è quella che raffigura un bimbo di tre anni azzannato da un Labrador mentre faceva un picnic con la famiglia nel parco di Poole, a Dorset (Inghilterra). Il cane ha attaccato il bambino quando la madre ha accarezzato un cucciolo, che non pensava fosse il figlio del Labrador. La notizia originale del Daily Mail con foto la trovate qui.
Catena: "Ciao, scusa se ti disturbo è molto urgente. Ho un amico che..."
Una vecchia Catena di S. Antonio (con qualche leggera modifica) sta facendo il giro nella posta degli utenti di Facebook. Il messaggio prometterebbe un miracolo da parte di Gesù Cristo (se inoltrato ad almeno 20 amici). Inoltre entro 4 minuti viene assicurata la ricezione di una buona notizia. Indubbiamente si tratta d'un bel messaggio che recita testualmente:
Bufala: "compilate il censimento ma non mettete tutto ciò che vi chiedono"
Una nuova bufala sta facendo il giro su Facebook e avviserebbe d'un presunto pericolo per la privacy delle persone che compileranno tutte le voci del questionario sul Censimento generale della popolazione e delle abitazioni 2011. Secondo il messaggio il Censimento servirebbe all'Istat solo "a vedere quanto è cresciuta la popolazione". Inoltre, per protesta si consiglia di scrivere solo il numero dei familiari, in modo da non essere delle "pecore". Il post recita testualmente:
"ATTENZIONE: COMPILATE IL CENSIMENTO MA NON METTETE TUTTO CIO' CHE VI CHIEDONO SCRIVETE SOLO QUANTI SIETE IN FAMIGLIA E BASTA... POI SCRIVETECI PER GLI ALTRI DATI MI AVVALGO DEL DIRITTO ALLA PRIVACY.......NON DEVONO SAPERE I CAVOLI VOSTRI.. IL CENSIMENTO SERVE SOLO PER VEDERE QUANTO E' CRESCIUTA LA POPOLAZIONE ..E BASTA... LE ALTRE COSE SONO FATTI VOSTRI PERSONALI E NESSUNO HA IL DIRITTO DI METTERCI IL NASO...........D'ALTRONDE LA PRIVACY L'HANNO INVENTATA LORO..USIAMOLA ANCHE NOI ......CONDIVIDETE TUTTI!!!! PASSATE PAROLA FACCIAMO IN MODO PER UNA VOLTA DI FARGLI CAPIRE CHE CI POSSIAMO RIBELLARE ... E QUESTO E' UNO DEI MEZZI!!! NON FACCIAMO SEMPRE LE PECORE.."
Ricordiamo che l'obbligo di risposta per il Censimento è sancito dall'art.7 del d.lgs n. 322/1989. Tutti coloro che non rispondono alle domande o alterano la verità incorreranno in una sanzione che varia da 206 a 2.065 euro. Tuttavia, come previsto dalla normativa vigente, il cittadino potrà decidere se rispondere o meno ad alcuni quesiti riguardanti i cosiddetti “dati sensibili” contenuti nella sezione del questionario “Difficoltà nelle attività della vita quotidiana”. In questo caso la bufala rischia di trasformarsi in un danno economico.
Bufala: FB è cambiato! Tutti i commenti, Mi piace, ora sono su Google
Una nuova bufala, dopo i recenti cambiamenti di Facebook, sta facendo il giro delle bacheche degli utenti del social network e avviserebbe d'un presunto "gravissimo" problema di privacy che colpirebbe tutti gli utenti e che comporterebbe la visualizzazione su Google dei propri commenti, dei "Like" su vari elementi anche non pubblici, quali foto personali, commenti sui post degli amici, ecc. Inoltre si "svela" una "fantomatica" soluzione alla privacy degli aggiornamenti. Il testo del messaggio recita:
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