Un messaggio alquanto allarmante sta facendo il giro di Facebook. Nel post si informano sostanzialmente gli utenti che è possibile ricevere delle telefonate da parte di persone che si dichiarano dell'Istat e che domandano se si è in possesso di cani o gatti, ma in realtà non hanno nulla a che fare con l'Istituto Nazionale di Statistica. Inoltre sarebbero ancora sconosciute le motivazioni di queste telefonate. Il messaggio recita testualmente (con qualche variazione):
Ricevo e inoltro.....(e non è una bufala perchè mi è capitato oggi)
ATTENZIONE!!!!!!! IMPORTANTE!!! PER PROPRIETARI DI ANIMALI: stanno telefonando in giro per le case personaggi che dichiarano d'essere dell'Istat, chiedendo se avete cani/gatti, se avete un giardino, ed altre domande: non date nessuna informazione, queste persone non hanno nulla a che vedere con l'Istituto Nazionale di Statistiche, ancora non si sà con che scopo facciano queste chiamate, ma sicuramente sotto c'è qualcosa che non quadra. SI TEMONO RAPIMENTI DI ANIMALI!!!!!!!!!..... FATE ATTENZIONE...E FATE GIRARE Mi RACCOMANDO....
In effetti, come spiega l'Istat in una nota datata 9/11/2011: "I contatti avvenuti in questi giorni con i cittadini in merito a una presunta indagine sugli animali domestici spingono l'Istat a precisare che non è stata avviata alcuna rilevazione sull'argomento. Eventuali richieste di informazioni sugli animali domestici che i cittadini dovessero ricevere non sono quindi ascrivibili all'Istat". Qualcuno ha detto di aver ricevuto in effetti una di queste telefonate, seguita poi da un'altra nella quale una ditta cercava di vendere crocchette per animali.
Il post girato dagli utenti di Facebook presenta però alcuni elementi strani. Ad esempio: "non è una bufala perchè mi è capitato oggi" (oggi quando? succede anche a colui che fa girare il post?). Ed ancora: "stanno telefonando in giro per le case" (in che senso stanno telefonando in giro? stanno girando per le case o stanno telefonando a casa?). In definitiva, se proprio lo si ritiene necessario, noi consigliamo di far girare il post dell'Istat citando la fonte (l'Istat rilascia i propri comunicati sotto licenza Creative Commons 3.0) o scrivendone uno di proprio pugno, dato che alla lunga potrebbe diventare poco credibile e trasformarsi (già adesso?) in una vera e propria catena di S. Antonio.